Il pendolarismo fa male alla produttività e chi ne soffre di più sono i tuoi talenti migliori

Una recente ricerca condotta da Andy Wu, professore di Business Administration presso la Harvard Business School, suggerisce alle aziende più innovative di tenere i propri dipendenti lontani dal traffico e dai continui spostamenti anche dopo la pandemia COVID-19. Come vedremo il pendolarismo riduce la produttività dei lavoratori, soprattutto di quelli più creativi.

É capitato a tutti noi: trovarsi nell’ora di punta impantanati nel traffico, cercando di distogliere la mente dalla routine ascoltando un po’ di musica o leggendo un libro o qualche notizia, col desiderio di non essere già stressati prima ancora di aver raggiunto l’ufficio.

Una conversazione a tarda notte con un collega ricercatore sui problemi del pendolarismo ha ispirato Andy Wu a condurre uno studio con lo scopo di rispondere alle seguenti domande: il tragitto giornaliero influisce sull’innovazione e sulla produttività di decine di milioni di lavoratori? E se sì, quali sono le implicazioni per le aziende in cui lavorano i molti pendolari?

Molte aziende dovranno porsi queste domande quando la pandemia di COVID-19 diminuirà e i dipendenti, forse a malincuore, penseranno di tornare in ufficio. Le conclusioni di Wu sono chiare: un lungo tragitto giornaliero danneggia i lavoratori e i loro datori di lavoro, ostacolando la creatività e la produttività, e riducendo l’innovazione.

“È incredibile quanto siano evidenti i risultati. Il pendolarismo fa male all’innovazione sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo specialmente per i lavoratori con le prestazioni più elevate di un’organizzazione”, afferma Wu a fronte dei risultati ottenuti da un’analisi triennale condotta con i ricercatori Hongyu Xiao e Jaeho Kim, entrambi dell’Università della Pennsylvania.

I risultati forniscono una lezione importante per le aziende: “Se le aziende vogliono assicurarsi che i loro migliori talenti siano nelle condizioni per dare il meglio e innovare, è necessario fare in modo che siano il più vicini possible al luogo di lavoro, ed è quindi fondamentale consentire loro di lavorare da remoto o fornire incentivi per avvicinarsi agli uffici” dice Wu.

L’articolo completo in cui vengono presentati in inglese i risultati della ricerca lo trovate qui.

Il pendolarismo riduce la produttività soprattutto dei talenti migliori

Studi precedenti hanno dimostrato che i lunghi spostamenti possono influire negativamente sulla salute mentale e fisica di un lavoratore, causando una serie sorprendente di disturbi, comprese le malattie cardiache.

La ricerca di Wu rappresenta il primo studio ad analizzare l’impatto del pendolarismo sull’innovazione generata dalle aziende e dai loro lavoratori.

Il team di ricerca si è focalizzato inizialmente sul settore delle innovazioni tecnologiche, analizzando un campione di 3.445 innovatori e 1.180 aziende in California e New England, attingendo anche ai dati dell’ufficio brevetti e marchi degli Stati Uniti, a Dataquick (società che fornisce dati relativi al settore immobiliare e pubblico) e a Data Axle USA (società che gestisce dati legati al marketing e alle vendite).

Nel misurare il numero e la qualità delle invenzioni brevettate, Wu e i suoi colleghi hanno scoperto che ogni 10 chilometri percorsi dagli inventori per raggiungere il luogo di lavoro, l’azienda registra il 5% in meno di brevetti. La qualità dei brevetti ha subito un calo ancora maggiore, scendendo del 7% ogni 10 chilometri di tragitto aggiuntivi.

Gli inventori più talentuosi hanno sofferto di più; le maggiori perdite di produttività sono state riscontrate, infatti, tra il 10% degli inventori più efficaci.

“I risultati mostrano che riducendo il più possibile gli spostamenti giornalieri degli inventori, è possibile aumentare la loro produttività“, afferma Wu. “Gli stessi risultati possono essere applicati a un’ampia varietà di lavoratori qualificati e creativi, non solo a inventori del settore tecnologico”.

I ricercatori hanno condotto lo studio dal 2015 al 2017, prima della pandemia COVID-19, quando la maggior parte dei dipendenti era ancora chiamata a recarsi fisicamente sul luogo di lavoro. Secondo l’US Census Bureau, agenzia del dipartimento del commercio degli Stati Uniti d’America che si occupa dei censimenti, nel 2018, 115 milioni dei 150 milioni di persone che lavorano negli Stati Uniti hanno viaggiato in media 27 minuti a tratta, quasi un’ora tra andata e ritorno.

Il costo opportunità totale legato al pendolarismo può superare la retribuzione oraria dei lavoratori, pari a migliaia di dollari per lavoratore medio all’anno, e questo senza prendere in considerazione i potenziali costi sul benessere psicofisico dei lavoratori”, scrivono i ricercatori.

La situazione in Italia non si discosta molto da quella rappresentata dalla ricerca di Wu. Secondo l’indagine “Aspetti della vita quotidiana” dell’Istat relativa al 2019, nel nostro Paese ci sono 33 milioni di pendolari, 22 milioni sono lavoratori e 11 milioni sono studenti. La durata media in minuti degli spostamenti dei pendolari nelle regioni italiane è superiore ai 22 minuti, avvicinandosi anche in questo caso a un’ora di viaggio tra andata e ritorno.

Come possono le aziende ridurre il costo del pendolarismo?

Wu è il primo a riconoscere che la collaborazione in presenza è fondamentale per alcuni lavori, come nel caso della ricerca medica e biotecnologica. È comunque molto importante che i leader aziendali e i manager prestino maggiore attenzione a dove si trovano i loro uffici e a dove vivono i loro dipendenti, con l’obiettivo di mantenere gli spostamenti il ​​più brevi possibile.

Alcune aziende tecnologiche si sono già poste questo problema. Ad esempio, nel 2015, Facebook ha offerto un bonus di $10.000 ai dipendenti per trasferirsi più vicino al campus principale dell’azienda a Menlo Park, in California. Google si è spinta ancora oltre nel 2017, fornendo alloggi a prezzi accessibili per centinaia di lavoratori nella Silicon Valley.

“Le aziende dovrebbero prendere seriamente in considerazione la possibilità di consentire più telelavoro, almeno per i dipendenti più distanti” afferma il team di Wu.

Mentre alcune aziende, come Goldman Sachs e IDG, stanno valutando il ritorno completo degli uffici in estate o in autunno, molte altre stanno prendendo in considerazione delle soluzioni di lavoro ibride a lungo termine, anche dopo che la pandemia si sarà placata. Fidelity Investments e Blue Cross Blue Shield non hanno fretta di riprendere il lavoro di persona, ad esempio, e Dell Technologies afferma che il 60% dei suoi dipendenti continuerà a lavorare da remoto. Twitter ha annunciato, già a maggio 2020, che i suoi dipendenti potranno scegliere liberamente se lavorare permanentemente da remoto piuttosto che tornare all’ufficio fisico.

Wu è convinto che diverse aziende apriranno uffici satellite nel tentativo di accorciare gli spostamenti dei lavoratori.

Anche in Italia le tematiche legate al lavoro ibrido e al nearworking sono di grande attualità e sia la Pubblica Amministrazione sia le grandi aziende stanno valutando l’introduzione di nuovi paradigmi lavorativi più flessibili che favoriscano il bilanciamento vita-lavoro e il benessere dei dipendenti.

Un esempio concreto è il progetto delle “città in 15 minuti” portato avanti dal Comune di Milano di cui abbiamo parlato in un precedente articolo.

L’opinione degli esperti sul pendolarismo

Wu è il primo ad aver eliminato lunghi spostamenti. Vive a Cambridge, abbastanza vicino alla Harvard Business School per andarci a piedi o con uno scooter elettrico. È convinto che tutti dovrebbero considerare l’elevato costo dei lunghi spostamenti: “Le aziende devono preoccuparsi di questo”, dice, “non solo i dipendenti”.

Anche Mariano Corso, docente di Leadership & Innovation del Politecnico di Milano e Responsabile scientifico degli Osservatori Smart Working e Cloud Transformation, è dello stesso parere. “L’eccesso di ore di pendolarismo non solo riduce il benessere, crea stress e ruba tempo alle nostre vite, ma va a scapito della produttività e della capacità di essere innovativi dei nostri migliori talenti! Che fare allora? Smartworking innanzitutto, per ribilanciare il nostro modo di lavorare chiedendo alle persone di venire in ufficio solo quando realmente serve e aggiunge valore, ma anche coworking e spazi di lavoro flessibili per creare luoghi di socializzazione e condivisione di identità, valori e conoscenza nelle aree dove le nostre persone vivono.”

Occorre, quindi, evitare un ritorno alla normalità precedente la pandemia, ma andare verso il vero smartworking, che dà la possibilità ai lavoratori di scegliere, in modo autonomo e responsabile, il luogo di lavoro più adatto alle loro esigenze.

Come Italian Coworking favorisce la riduzione del pendolarismo?

Il nostro contributo per ridurre il pendolarismo e favorire l’adozione nel territorio nazionale delle modalità di lavoro flessibili come il nearworking, consiste principalmente nel facilitare i processi di scelta e prenotazione degli spazi di lavoro condivisi. 

Per questo abbiamo attivato i servizi Day Pass e Time Pass Credit.

Day Pass è il servizio che permette a qualsiasi lavoratore di acquistare accessi giornalieri presso coworking e uffici flessibili sparsi in tutta Italia direttamente dal nostro portale in pochi click.

A questo servizio abbiamo affiancato il Time Pass Credit, ovvero un sistema di voucher pensato per le aziende che vogliono permettere al proprio personale di accedere a luoghi di lavoro flessibili e professionali senza doverli pagare di tasca propria.

È una soluzione facile da gestire e molto flessibile, ideata per soddisfare le esigenze di tutte le imprese. Il credito non ha scadenza e potrà essere richiesto il rimborso in caso di mancato utilizzo.

I lavoratori potranno scegliere di volta in volta dove lavorare, ricercando lo spazio che meglio risponde alle loro esigenze, massimizzando la produttività.

Crediamo sia la nuova frontiera della flessibilità e delle opportunità per le aziende e i propri dipendenti.

Per scoprire i nostri servizi dedicati alle aziende clicca qui o contattaci a: [email protected]  Saremo lieti di presentarti tutti i nostri servizi e rispondere a qualsiasi tua domanda o curiosità

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