Abbiamo fatto una lunga e interessante chiacchierata con Claudia Pucciarelli, community manager di Bottega del Terzo Settore, spazio di coworking indipendente nel cuore di Ascoli Piceno. Ci ha raccontato la sua esperienza e abbiamo deciso di condividerla con voi.

Qualche giorno fa, abbiamo fatto una chiacchierata con Claudia della Bottega del Terzo Settore e ci siamo fatti raccontare l’esperienza del suo spazio ad Ascoli Piceno, un coworking settoriale che, come indicato dal nome, si occupa principalmente delle realtà provenienti dal settore associazionistico e del volontariato. Una realtà nota e molto apprezzata non solo nell’area del Piceno. Li avevamo conosciuti di persona a Varsavia lo scorso anno alla Europe Coworking Conference, e questo già la dice lunga sulla loro vitalità e passione per questo mondo.  

 

Claudia ha una formazione di tipo umanistico, che ne ha facilitato l’inserimento nel campo dell’insegnamento prima e in quello turistico e museale poi. Tanta esperienza, sempre a contatto con la gente, esperienza che ha forgiato la sua attitudine allo sviluppo e alla cura della community di Bottega del Terzo Settore.  


“Gestisco le relazioni con i nostri soci (ad oggi 162 enti non profit attivi su tutto il territorio del Piceno, nelle Marche Sud), relazioni che vanno dalla semplice amministrazione delle pratiche, all’organizzazione e follow up di una serie di servizi a loro riservati, fino alla facilitazione delle relazioni tra loro”.
L’impatto che questo coworking ha sul territorio è ben rappresentato dalla sede, nel cuore di Ascoli Piceno nata dal recupero e riqualificazione di un edificio storico, già luogo di aggregazione culturale ex cinema Olimpia, che dagli anni ’70 in poi versava in uno stato di degrado. Uno spazio importante rimesso a disposizione della comunità ascolana con lo scopo di “dare una casa a tutti gli enti del Terzo Settore del territorio per incontrarsi, formarsi e co-progettare … per abilitare un processo di sviluppo locale dal basso includendo il terzo settore tra i protagonisti.”

 

Lo spazio di Bottega Terzo Settore

Situato in una delle vie principali della città, di fianco a Piazza del Popolo, questo spazio mette gratuitamente a disposizione della propria community 20 postazioni in open space e una comoda area ristoro. 
Fisicamente, vicino alla struttura sono presenti: il Comune, il Tribunale, la Prefettura, l’Ufficio Scolastico Regionale Marche, la Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura.

Situata al centro, in prossimità dei principali servizi, da Bottega si raggiungono a piedi bar, ristoranti e locali storici, tra cui il Caffè Meletti, uno dei caffè storici più celebri e belli d’Italia, anch’esso trasformato in un vero e proprio strumento per la crescita della comunità. Grazie al “Social Eating” Bottega si intreccia, con i suoi follower, al movimento di rigenerazione dal basso promosso negli anni dall’ente filantropico storico di riferimento, la Fondazione Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno. Un metodo innovativo “fatto in casa” con cui “alimentiamo” ovvie sinergie tra il sociale e gli altri settori.
 
“Bottega del Terzo Settore offre una superficie comune di circa 600 metri quadrati, caratterizzata da luminosità e trasparenza, grazie alle grandi vetrate che la delimitano. Grandi tavole rotonde contribuiscono a creare la giusta sinergia tra professionisti “biodiversi” che possono guardare cosa accade al centro della città di Ascoli mentre la città guarda all’interno. Qui ci si sente al centro e fa bene sentirsi incoraggiati nel proprio lavoro, da qualunque prospettiva lo si svolga.”

 

Foto articolo desk persone al lavoro

 

Una parte importante dello spazio è poi dedicata alle intense attività della Bottega, con una sala da 100 posti per eventi, una da 40 per corsi di formazione e una per riunioni e conferenze stampa da 20 (attualmente la capienza di tali spazi è stata ridimensionata per rispettare le normative per il contenimento del Covid-19).
Il riferimento alla “bottega” fa pensare alla tradizione artigiana, ma questa Bottega è ben connessa anche con il futuro. Lo spazio, per fare un esempio, utilizza molto la domotica: “è dotato di tecnologie avanzate grazie alle quali ad esempio si possono gestire i vari impianti da PC, cellulare e da remoto” ci dice Claudia. “A livello di audio gli spazi sono interconnessi, per cui se c’è un convegno nello spazio eventi è possibile ascoltarlo anche dalle altre stanze…”.

 

Vai alla pagina della Bottega Terzo Settore per avere il dettaglio sullo spazio, le dotazioni, i servizi e per contattarli

 

Foto articolo partecipanti conferenza gruppo

La community di Bottega Terzo Settore

Il territorio del Piceno si estende su una superficie di 1.228 km²  e conta n° 33 comuni, Ascoli Piceno è capoluogo di provincia e, insieme a San Benedetto del Tronto, è una località a forte attrazione turistica e culturale. Ascoli ospita gli uffici delle principali istituzioni ed altre rappresentanze (es. Confindustria, Confcommercio, Camera di Commercio, Tribunale) inoltre conta un tessuto associativo che, soltanto nella provincia di Ascoli consta di poco più di 3000 enti di Terzo Settore circa. Gli enti associati a Bottega (162) provengono da tutta l’area del Piceno con n°32 da San Benedetto e costa, n°13 dalla vallata del Tronto, n°7 dalle aree interne e n° 104 da Ascoli.


Da qui la propensione per le realtà associative del Terzo Settore, che ha sicuramente favorito in maniera naturale la formazione di una community ampia, variegata e soprattutto coesa e collaborativa. Figure professionali di ogni tipo come avvocati, architetti, commercialisti, agenzie di marketing, progettisti, web designer etc… ma anche imprese che perseguono un’ innovazione sociale trovano nella Bottega “un luogo il cui scopo è stato sempre quello di costruire un forte welfare di comunità nel piceno e valorizzare il terzo settore; è un luogo dove persone e organizzazioni quotidianamente si trovano insieme, studiano, organizzano eventi, cooperano per realizzare qualcosa di buono per sé e per gli altri, condividono idee e percorsi, alimentando processi di coesione sociale innovativi e sostenibili.”


A mantenere sempre vivace e produttiva la vita in coworking della community della Bottega c’è sicuramente un intenso programma di eventi tesi a mettere a sistema tutte le competenze e le potenzialità presenti. Da questo punto di vista si segnalano come estremamente interessanti gli incontri “Le tavole rotonde dei soci di Bottega” che affrontando tematiche di volta in volta diverse, dallo sviluppo locale alla digital transformation o al welfare, hanno contribuito in modo decisivo a creare una rete efficace e produttiva, rafforzando i rapporti tra i soci oltre che tra Terzo Settore, professionisti, mondo profit e istituzioni.


“Le relazioni che si instaurano fra i coworkers, Bottega, i partners e gli stakeholders sono il carburante per garantire una certa “generatività” nelle nostre attività con il fine di contribuire ad aumentare il welfare comunitario, anche al di fuori dell’organizzazione e grazie alla moltiplicazione delle relazioni positive tra gli attori che insistono sul territorio.”

 

Foto articolo aula formativa community

 

I servizi che trovi in Bottega Terzo Settore

Ci piace Claudia perché trasmette bene l’entusiasmo che si respira in Bottega Terzo Settore, e quando giungiamo a parlare dei servizi si capisce che questi sono tra le cose che le stanno più a cuore. Ogni coworking, anche quelli sociali o settoriali oggi devono puntare su servizi reali perché sono questi che fanno la differenza. 

Un aspetto significativo dell’offerta di BTS è senza dubbio quello legato ai servizi. Assistenza IT (compresa la teleassistenza), consulenze gratuite, corsi di formazione e workshop, accesso alla rete di partner che Bottega Terzo Settore tesse a livello nazionale ed internazionale, occasioni di co-progettazione a diversi livelli (tra cui l’europeo), e accesso illimitato alla struttura (anche dopo cena e nei fine settimana) sono solo alcuni dei benefit che rendono Bottega del Terzo Settore un ecosistema davvero interessante ed una realtà di coworking atipica (ammesso che esistano dei canoni in grado di definire un modello tipico di “coworking”), in cui spazi, indirizzi e attività sono organizzati in funzione della community e del territorio.

 

Siamo davvero soddisfatti della chiacchierata con Claudia e sicuri di aver approfondito la conoscenza con una interessantissima realtà che rappresenta almeno un terzo dei coworking in Italia (Vedi anche l’Italian Coworking Survey). 

 

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