Una nuova categoria di lavoratori da remoto: i Lomadi

Parlando di lavoratori da remoto prima della pandemia si pensava subito ai nomadi digitali. Ora invece, grazie allo smartworking, è necessario guardare a un gruppo crescente di persone, tra cui i “lomadi”. Vediamo insieme di chi si tratta! Ready? Go!

“Il modo di lavorare delle persone sta cambiando”. È una melodia che abbiamo ascoltato in continuazione nell’ultimo decennio, da quando il lavoro a distanza è diventato realmente una possibilità alla portata di molti lavoratori grazie allo sviluppo delle tecnologie digitali.

Parlando di lavoro da remoto, prima della pandemia, si pensava immediatamente ai nomadi digitali, ovvero a quei lavoratori che possono permettersi di svolgere le loro attività da ogni parte del mondo solamente tramite l’utilizzo di un pc e di una connessione internet, conducendo quindi uno stile di vita nomade che permette di lavorare da casa piuttosto che in un paese straniero, da una coworking piuttosto che da un caffè o dalla spiaggia sotto al sole.

I numeri legati a questo tipo di lavoratori erano già importanti e in forte crescita prima della pandemia, soprattutto negli Stati Uniti. Dal 2019 al 2020, infatti, i nomadi digitali americani avevano già superato quota 10 milioni di lavoratori con un aumento del 50% in un solo anno. 

Anche in Italia il fenomeno stava crescendo, forse meno che in altri paesi, ma i Nomadi Digitali, “Quelli che girano il mondo, lavorando ovunque grazie a Internet”, parlano italiano anche grazie ad una delle più interessanti e storiche comunità nostrane. 

Poi è arrivato il Covid-19.

Improvvisamente, da un giorno all’altro, è effettivamente cambiato il modo di lavorare per moltissime persone.

Il numero dei lavoratori da remoto in Italia è salito da circa 500.000 persone a oltre 6,6 milioni a Marzo 2020, e le stime dell’Osservatorio sullo Smartworking del Politecnico di Milano prevedono che il numero si stabilizzerà a quota 5,3 milioni nella “nuova normalità”.

Parlando oggi di lavoro da remoto, quindi, è importante guardare più in generale a un gruppo crescente di persone che non necessariamente si identificano in un gruppo di nomadi itineranti. È nata una nuova categoria di lavoratori da remoto, i cosiddetti “lomadi”.

I “lomadi” o nomadi locali

Il concetto di “lomade” nasce come conseguenza dell’approccio ibrido che sempre più aziende e organizzazioni stanno adottando come modalità di lavoro. L’alternanza del lavoro da remoto e in presenza, infatti, sta diventando la soluzione più comune e molte società hanno cambiato o stanno cambiando il modo in cui gestiscono e utilizzano gli spazi di lavoro. 

Cosa c’entra questo con i lomadi?

La parola “lomade” nasce dall’abbreviazione di “nomade locale”. Si tratta, infatti, di quei lavoratori che grazie al lavoro ibrido non sono chiamati a lavorare tutti i giorni nell’ufficio aziendale ma che possono alternare il lavoro in presenza con il lavoro da remoto, senza una scrivania o un ufficio fisso. Proprio come i viaggiatori, prenotano lo spazio in cui lavorare in base alle loro necessità.

Questa modalità di lavoro crea una netta differenza tra i lomadi e i lavoratori tradizionali dell’epoca pre-pandemia, che si recavano in ufficio ogni giorno per sedersi sempre nella stessa postazione.

C’è, però, una differenza anche tra lomadi e nomadi digitali. I lomadi ogni tanto fanno la loro comparsa nell’ufficio aziendale, ad esempio per incontrare un cliente, partecipare a una riunione o semplicemente incontrare i propri colleghi. Non si tratta quindi di lavoratori nomadi e itineranti, totalmente slegati dal datore di lavoro. Per questo possiamo dire che i lomadi sono la versione di quartiere dei nomadi digitali.

I lomadi, infatti, vivono vicino al proprio datore di lavoro o comunque a una distanza che permette loro di recarsi in sede in un tempo ragionevole. In questo periodo le aziende stanno sperimentando diverse modalità di lavoro ibrido per garantire la giusta flessibilità ai propri dipendenti. Alcune società stanno richiedendo di lavorare in presenza per 2/3 giorni a settimana, altre stanno lasciando completa libertà ai lavoratori di scegliere dove e come lavorare. Le opzioni sono pressochè infinite ma in qualsiasi caso i vantaggi del lavoro ibrido sono evidenti sia per le aziende sia per i propri lomadi.

Il Coworking a supporto dei lomadi

Molte organizzazioni, sia pubbliche che private, hanno iniziato a creare un’ecosistema flessibile di spazi di lavoro, affiancando alla sede aziendale degli uffici satellite, collaborando con operatori di spazi di lavoro condivisi e coworking.

L’esempio più eclatante è quello della General Services Administration (GSA), società che fornisce al governo degli Stati Uniti prodotti e servizi tra cui gli spazi per uffici. La GSA rappresenta il più grande datore di lavoro del mondo con oltre 2 milioni di dipendenti pubblici, e ha di recente siglato un accordo con 5 società di spazi di lavoro flessibili per fornire servizi di coworking ai dipendenti del governo.

Ancora oggi alcune aziende (per fortuna sempre meno) continuano a vedere con scetticismo il lavoro a distanza, ad esempio per la paura di perdere il controllo sui propri dipendenti, a causa del mito che i lavoratori a distanza non stiano effettivamente lavorando.

È necessario un cambio nella cultura aziendale ed esempi importanti come quello del governo americano non possono che essere di aiuto nel promuovere maggiore flessibilità e orientamento ai risultati. Gli spazi di lavoro flessibili e i coworking hanno il grande vantaggio di lasciare ai dipendenti la possibilità di scegliere ogni giorno il luogo più adatto dove lavorare, permettendo alle aziende di mettere i propri lomadi e le loro esigenze al primo posto e aiutandoli ad esprimere al meglio il proprio potenziale.

Come Italian Coworking può aiutare i lomadi

Negli ultimi mesi, Italian Coworking ha visto una significativa crescita proprio tra gli utenti di questo profilo. Processiamo ogni giorno sempre più richieste di contatto da parte dei nomadi per prenotazioni e informazioni sulla disponibilità di postazioni. 

Se ci segui da un po’ lo saprai già. Su Italian Coworking sono presenti oltre 800 spazi di lavoro in tutte le aree geografiche d’Italia, dai centri urbani ai paesi più in periferia, con soluzioni che si differenziano per servizi e dotazioni, da quelle più essenziali a quelle più di prestigio. Un’offerta ampia e variegata per soddisfare le diverse esigenze dei lomadi.

Italiancoworking.it rappresenta, quindi, un punto di accesso unico dove trovare tutti i coworking e gli spazi di lavoro professionali presenti in Italia, facilitando notevolmente i processi di scelta e prenotazione degli spazi. 

Con Time Pass Credit ciascuna azienda può allocare un budget e acquistare dei crediti per dare la possibilità ai propri dipendenti di scegliere dove lavorare di volta in volta, giorno dopo giorno, ricercando lo spazio che meglio risponde alle loro esigenze.

È una soluzione facile da gestire e molto flessibile, ideata per soddisfare le esigenze di tutte le imprese. Il credito non ha scadenza e potrà essere richiesto il rimborso in caso di mancato utilizzo.

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Saremo lieti di presentarti tutti i nostri servizi e rispondere a qualsiasi tua domanda o curiosità.

Sono i lomadi il futuro del coworking in Italia?

E’ forse ancora presto per dirlo, ma i numeri di questi mesi fanno pensare che questi “nuovi” clienti cresceranno sempre più fino a diventare la platea più significativa per gli spazi di coworking e uffici flessibili. Il cambiamento appena iniziato obbligherà gli stessi operatori a ricalibrare strutture e offerte per venire incontro a queste esigenze. Probabilmente il tempo necessario da parte dei gestori per rinnovare il loro business model sarà il principale collo di bottiglia da affrontare. Nuovi operatori di altri settori, come quello alberghiero o del real estate, stanno guardando a questo nuovo mercato. Ne riparleremo presto. 


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