Ci siamo. Siamo pienamente in fase 2, e anche se ancora lentamente, ci avviamo verso una nuova normalità fatta di mascherine e distanziamenti che ci farà compagnia per qualche tempo. Con la riapertura di uffici e coworking (almeno per quelli che hanno dovuto chiudere completamente, come si è visto nella ICSurvey2020 ) abbiamo dovuto fare i conti con protocolli e direttive per garantire la nostra sicurezza un po’ ovunque. Di sicuro i nostri cari spazi di coworking non sono tra i luoghi dove è più difficile rispettare le nuove regole, pensate cos’è oggi prendere un caffè, mangiare in ristorante o andare dall’estetista.
Abbiamo già affrontato l’argomento della sicurezza post covid-19 che offrono i coworking e gli uffici flessibili, e cosa aspettarci dal rientro
Torniamo oggi a parlare di sicurezza in materia di questioni sanitarie dopo l’emergenza covid-19 per darti dei consigli su cosa invece puoi fare tu per rafforzare la sicurezza tua e degli altri negli spazi condivisi (utile non solo in ufficio) e per riuscire ad adattarsi più velocemente alla nuova normalità. Ready? GO!
Lavorare in coworking in epoca di coronavirus con tranquillità
Siamo stati bravi finora. Pur con molto sacrificio, siamo rimasti chiusi in casa; abbiamo lavorato in modalità smart working laddove possibile, e abbiamo capito che non è poi così male, anzi. Secondo uno studio condotto dell’Università di Stanford, la produttività dei lavoratori smart è +13%. Sono dati, questi, che non sfuggono alle aziende che stanno valutando l’idea di mettere il 5% del personale da remoto anche dopo la pandemia da coronavirus (altre fonti parlano di una quota molto più alta a seconda dei settori).
Ma smartworking non fa affatto rima con lavorare da casa; è soprattutto la flessibilità degli orari e dei movimenti a essere importante nel modello smart, e i coworking offrono la soluzione migliore che si frappone tra l’ufficio tradizionale e casa anche in epoca di pandemia.
Grazie al grande sforzo che i gestori hanno sostenuto, ora il vostro ufficio è pronto e la vostra postazione sanificata e distanziata; si può tornare a lavorare in un ambiente con altre persone ma in modo sicuro, senza correre rischi.
A questo punto, cosa fare per rendere il vostro agognato luogo di lavoro sicuro per te e per gli altri?
Eccoti alcuni utili suggerimenti per lavorare in coworking tra sicurezza e coronavirus:
Norme igieniche in coworking fra germofobia e reale necessità
Per alcuni, non serviva una pandemia per temere i germi. L’amuchina era già prima di questa crisi sanitaria l’inseparabile compagna di alcuni dei nostri colleghi più sensibili al tema.
C’è da dire che qualsiasi cosa tocchiamo contiene germi, a maggior ragione se ci troviamo in luoghi estremamente trafficati. I coworking space e gli uffici flessibili non sono da meno.
Quando parliamo poi di luoghi molto ‘pubblici’ quali bagni o cucina, open space, e perché no, phone booth, stampanti, pc e mouse offerti dallo spazio, i più suscettibili potrebbero fuggire a gambe levate.
Ma l’ansia quando non è costruttiva non serve a nulla, e questa piccola premessa serviva solamente a spiegare che con le dovute attenzioni, possiamo tornare a condurre una vita, lavorativamente parlando, normale. Vediamo insieme quali.
Se siete tornati in coworking o state pensando di frequentarlo per la prima volta, dovrete prestare attenzione a:
1. Concentrati: non dimenticare la distanza
Gli spazi di lavoro condivisi hanno fatto già tanto per permetterti di mantenere le distanze. Hanno ridotto le postazioni, utilizzato altri spazi, installato divisori, messo su segnaletica nei luoghi di possibili assembramenti, limitato l’accesso nelle aree comuni, ecc.. Ok, ma poi tocca a noi fare attenzione e evitare comportamenti che possono mettere a rischio tutto questo lavoro.
Per cambiare le nostre abitudini dobbiamo solo concentrarci per qualche settimana, poi tutto diventerà assolutamente automatico.
Il distanziamento, ad esempio, non significa asocialità. Puoi e devi parlare con altri (a questo serve il coworking).
Per farlo usa la regola dei 2 passi dal tuo interlocutore. 2 passi sono sufficienti per stare sicuri, farsi ascoltare dal proprio interlocutore senza urlare anche se “mascherati” e rappresentano una distanza facile da memorizzare.
Se la conversazione è serena e piacevole, potrebbe arrivare qualcun altro ad unirsi a voi. E ok, fino che l’ambiente in cui vi trovate lo permette. Allora disponetevi a cerchio, ma ricorda la regola dei 2 passi vale anche per le persone a fianco! Man mano che le abitudini si modificano verrà anche naturale spostare la conversazioni fuori nel patio o in una stanza areata più grande. E non sarà interpretato male chiedere di proseguire la discussione in un’area non di passaggio, dove non intralciare per non obbligare qualcun altro ad approssimarsi.
2. Pulisci il pc, usa copritastiere e uncini
Il tuo spazio provvederà alla pulizia quotidiana della tua postazione. Ma chi penserà agli strumenti che utilizzi e che tocchi continuamente? Meglio fare da sè per il prezioso computer, cellulare, mouse, ecc., no?
In effetti, in tutti gli spazi aperti al pubblico, presto ci abitueremo a vedere operazioni di “bonifica” delle attrezzature personali dopo l’utilizzo in luoghi condivisi.
Anche nel caso in cui lavori in un ufficio privato, ricorda che durante la giornata sei entrato in contatto con diverse superfici esterne.
Per il tuo personal computer, e a maggior ragione se invece lavori da un computer offerto dallo spazio, è giunta l’ora di prendere un copritastiere. Di quelli in “gomma trasparente” (ce ne sono anche di coloratissimi per restare in allegria) che si vendono un po’ ovunque online o nei negozi specializzati.
Pulire la tastiera con un panno umidi (anche questi possono essere super colorati) può creare danni irreversibili, meglio igienizzare il copritastiera. Stesso discorso per la pellicola dello schermo, soprattutto se lavori su un portatile. Questi 2 oggetti sono ormai un must se vuoi avere la tua postazione igienizzata e salvare i tuo portatile.
Non vogliamo sconvolgere le tue certezze, ma su schermi touch, su tastiere e mouse si annidano più germi che in bagno.
Allora se non vuoi smontare direttamente i tasti (ma non esageriamo!), copritastiere, panno in microfibra e disinfettante sono gli alleati che non dovranno mancarti.
E ora complimenti, adesso che sei assunto a tempo indeterminato dalla matrigna dopo il matrimonio di Cenerentola.
E se devi toccare altri oggetti, che fare? Facile usa degli uncini! Potresti aver bisogno della stampante, o della penna gentilmente offerta dal coworkers vicino (ma distante un metro), non toccarli direttamente ma tramite unici. Se pensi che sia una follia, vi dico solo che nelle pause possono trasformarsi in spade (laser, se le copri con i colorati panni in microfibra).
Alcuni spazi come Toolbox Coworking di Torino, ne offrono uno ai propri membri.
Ma a nostro avviso, la migliore soluzione è igienizzare le proprie mani prima di toccare stampanti, macchine del caffè, ecc. Prima, perché se tutti lo facciamo prima nessuno rischia di contaminare la strumentazione di uso comune.
Anche qui è solo questione di abitudine, niente di realmente faticoso o pericoloso.
3. Mascherine e Guanti
Condivisione: una parola che adesso sembra quasi fare paura! E invece ti garantiamo che si può lavorare a contatto con gli altri senza panico; basta seguire le giuste accortezze. Innanzitutto, usa sempre le mascherine! In effetti, questo dovranno essere indossate sempre, quando sei fuori casa; a maggior ragione in ambienti condivisi.
La mascherina alla tua postazione puoi toglierla, ma è un attimo alzarsi e andare da qualcuno senza indossarla. Allora forse è meglio tenerla su sempre o usare un accorgimento per ricordarsi di metterla. Un post it sull’avambraccio potrebbe fare al caso.
Magari all’inizio potrà sembrarti strano. Ma che esagerazione, mi sono avvicinato solo per chiedergli una penna.. Stavo solo aprendo un po’ la finestra, comincia a fare caldo.. Ma che vuoi che sia ci siamo scambiati il bicchiere, ci conosciamo da anni..
Ecco, tutti questi gesti, se prima erano innocui, adesso non lo sono più. No, non vogliamo gettarti nel panico (e invece sì), ma solo passarti una nuova quotidianità. Puoi tranquillamente frequentare i luoghi condivisi come la cucina o le sale relax. Certo, bisogna comportarsi sempre responsabilmente, e con ciò intendiamo non solo coprirsi naso e bocca e igienizzare le tue mani, ma anche cercare di mantenere pulito ciò che si è toccato.
Dal posto in sala pranzo, alle maniglie delle porte ogni volta che cambiamo stanza, anche in bagno, il modo migliore per rispettare se stessi e gli altri coworkers sarà accogliere nuove abitudini giornaliere che ci consentiranno di continuare a vivere e lavorare a contatto con le persone in tutta sicurezza.
I guanti? La nostra risposta è meglio non indossarli in ufficio, se igienizzi le tue mani e i tuoi oggetti di lavoro, se usi la mascherina e ti distanzi non c’è proprio bisogno dei guanti. Anzi questi potrebbero essere un motivo per deviare dalla routine che ti abbiamo appena consigliato.
Vuoi prenderti un caffé, andare in bagno? Gel o sapone sono la migliore strategia per tutti.
4. Pagamenti in digitale
In realtà, già prima dell’emergenza sanitaria da coronavirus era possibile pagare con carte di credito contactless; adesso è una necessità. Da premettere che il tasso di pagamenti in coworking in contanti è veramente basso; la maggior parte preferisce utilizzare bonifici oppure carte di credito (magari contactless) in sede.
Ma i coworkers non stabili, ovvero coloro sono ancora in fase di prova, o solo di passaggio da una città all’altra, sono più propensi a utilizzare come metodo di pagamento direttamente tramite sitoweb. Il sistema di pagamento via internet più utilizzato è Stripe o Paypal.
Ecco qui..
Aggiorneremo man mano questo decalogo con le migliori strategie che scopriremo o che ci racconteranno.
Allora adesso tocca a te! Quali accorgimenti suggerisci per lavorare in coworking in tutta sicurezza? Scrivicelo nei commenti!
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